Di che cosa parla

Adriana, Leonardo, Marta, Matteo, Silvia, Vittorio si ritrovano sedici anni dopo la fine del liceo per commemorare la scomparsa dell’amata professoressa Anna Contri. In suo onore accettano di rimettere in scena lo spettacolo, basato sui capolavori di Luigi Pirandello, che avevano allestito nell’anno della maturità sotto la sua regia. Le prove sono l’occasione perché le loro strade tornino a incrociarsi, dopo essersi persi di vista in una Milano grande o piccola a seconda della volontà del caso. Nonostante il lavoro, la famiglia e le vicende personali dagli esiti completamente diversi, qualcosa torna ad accomunare i vecchi compagni di scuola che si trovano a vivere nuove imprevedibili circostanze, sullo sfondo della Milano di oggi, con la crisi economica e i lavoratori precari, e nel ricordo della Milano del 1994, tra canzoni dei Nirvana, occupazioni scolastiche e profeti del berlusconismo.

Pubblicato da Libromania

Come si ottiene

Che cosa ne dicono

Recensione di Mara Romano

Un gruppo di sei amici si ritrovano a vent’anni dalla fine del liceo in occasione della morte della loro vecchia professoressa di italiano. È l’occasione per riallacciare vecchi rapporti lasciati sbiadire e amori interrotti improvvisamente, così come ritrovare un impegno che torna ad avvicinarli: uno spettacolo teatrale, in onore dell’amata prof, nel quale vengono sapientemente miscelati i temi e le trame dei capolavori di Pirandello.
Sullo sfondo, tra continui flashback che riportano ai tempi della scuola, il percorso di crescita di ognuno dei sei personaggi che li ha portati dagli adolescenti che sono stati agli adulti di oggi. Ognuno alle prese con i suoi dubbi e il confronto tra i sogni di ieri e la realtà quotidiana di oggi.
Una storia nella quale ognuno può facilmente immedesimarsi in uno o più personaggi, così come riconoscere in loro i tratti di persone conosciute e poi, magari, perse per la strada della vita.
Le pagine scorrono veloci, grazie allo stile accattivante dell’autrice, proprio per la capacità della storia di andare a scavare nelle emozioni più o meno nascoste in ognuno di noi: chi non ha perso qualche amico – della scuola ma anche no – lungo la strada della vita, e quanti non hanno mai sognato che un evento improvviso torni a stringere vecchi amici intorno a un ideale, a una passione o anche semplicemente per la voglia di stare tutti insieme come una volta?
La forza, il vero collante di tutta la storia è proprio quella di un incontro che ravviva rapporti – anche sentimentali, perché no – di una tale intensità che davvero non sembrano essere passati vent’anni. Il tutto con l’intensità data dall’allacciarsi non di due storie personali, ma del vissuto di sei personaggi, la maggior parte dei quali non vede gli altri dall’anno della maturità. O quasi.
Sei personaggi: non a caso, perché l’autrice più di una volta strizza l’occhio a quel Pirandello che la compianta prof di italiano del liceo aveva insegnato loro ad amare. Ecco, quindi, che il romanzo si fonde con il teatro grazie all’abile stratagemma di far inscenare ai sei adulti di oggi uno spettacolo che affonda le sue origini nei ragazzi che furono. Questo è utile per la trama, ma è anche un’abile occasione che l’esordiente Giulia Gorgazzi sfrutta per esprimere una passione, quella per Pirandello, evidente nelle varie citazioni – non esclusivamente dell’autore siciliano, a dire il vero – sparse qua e là con naturalezza. A partire, chiaramente, fin dal titolo del romanzo. Anche se di indizi ve ne sono sparsi ovunque nella trama e nei personaggi. Tutto però mai in modo pedante o diretto, ma con allusioni più o meno velate (vedi l’episodio nel finale con lo “strappo nel cielo di carta” che regala anche il titolo a questo ebook.
Detto dello scenario, della “cornice” letteraria, una nota finale la merita anche lo scenario “geografico” in cui si svolge l’intera trama: una Milano “grande o piccola a seconda della volontà del caso” viene ripresa nei suoi caratteri distintivi e fotografata nel pieno degli anni ’90 raccontati dai continui flashback all’epoca del liceo: le contestazioni studentesche, la Fiera di Sinigaglia, la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi nel ’94… Davvero un bel romanzo da consigliare a tutti: per guardarsi indietro (e dentro) ma anche solo per puro svago ed evasione.

(su Recensionilibri, 26 febbraio 2014)

Uno strappo nel cielo di carta

Ammetto di avere ampie lacune relativamente a Pirandello e credo che un conoscitore dell’autore avrebbe apprezzato maggiormente questo romanzo così denso di rimandi a lui e alle sue opere.
Con questo non voglio dire che questo libro non possa piacere a prescindere dallo studio di Pirandello, a me, ad esempio, è piaciuto, ma credo che con le giuste conoscenze, possa essere giudicato più consapevolmente.
Le vicende ruotano intorno a sei personaggi, Silvia, Adriana, Marta, Matteo, Leonardo e Vittorio, attraverso passato e presente.
Le loro vite sono inequivocabilmente intrecciate, nel passato come nel presente, dalla professoressa Contri che li spinge, da giovani, a realizzare un’opera teatrale e, “da maturi”, a rappresentarla nuovamente in sua memoria.
Ognuno di loro ha la sua vita, le sue passioni, la sua famiglia ed è stato interessante notare, grazie al parallelismo tra passato e presente, le differenze tra le aspettative di loro da giovani, così piene di voglia di cambiamento e di avventura (almeno per alcuni) e di come invece si sono risolte le loro vite pur non stravolgendo la loro personalità.
Devo ammettere, mio malgrado, che lo stile non mi è piaciuto particolarmente.
Ho apprezzato i passaggi tra passato e presente, ma avrei preferito che questi fossero maggiormente collegati fra loro e non solamente nel punto della rappresentazione finale… non so, una sorta di “nel passato ero/ho fatto questo, quindi ora mi è successo quest’altro”.
A parte questo, il testo è molto scorrevole e la lettura procede spedita.
Ognuno dei sei personaggi è diverso, ha un proprio carattere e una propria personalità. I due personaggi che mi sono piaciuti maggiormente sono Adriana, per la sua determinazione nel voler trovare un compromesso tra la vita lavorativa così frenetica e la sua famiglia, nonché per la lealtà che dimostra nei confronti della figliastra, e Leonardo, perché penso che possa rientrare perfettamente nella definizione di “bravo ragazzo” e perché non si può trovare nulla di negativo sul suo conto.
Gli altri invece…
Silvia è molto lontana dal mio modo di essere perché non riesce ad accontentarsi di quello che ha e, invece di reagire, non fa altro che lamentarsi, cosa che mi da profondamente fastidio e Marta, anche se credo che a livello professionale sia molto brava, non mi piace la sua confusione e le sue innumerevoli scelte sbagliate nonché la completa differenza fra ciò che pensava in passato e ciò che poi ha fatto in futuro…
Dal lato maschile invece troviamo Matteo che è il classico str… ehm, chiamiamolo libertino? Povera la moglie Maria che per una vita non sente nient’altro che bugie tanto che per lei è impossibile riconoscerle!
E Vittorio? Nonostante all’inizio pensassi fosse il più maturo di tutti, affronta le difficoltà come un ragazzino che si trova per la prima volta davanti a una svolta della sua vita che non aveva previsto: va in panico!!
Queste mie considerazioni, seppur non complete per non rischiare di anticipare troppo la trama, credo che delineino sufficientemente i personaggi presenti in questo romanzo…
È ovvio che poi ogni lettore la potrà pensare diversamente e sentirsi più vicino ad un personaggio rispetto ad un altro, in fondo non siamo tutti “uno, nessuno e centomila”?

(su Qlibri, 11 aprile 2014)

Chi è Giulia Gorgazzi

Giulia Gorgazzi è nata a Milano ed è laureata in Lettere all'Università degli Studi. Dopo alcune esperienze nell’insegnamento e nelle relazioni pubbliche, si è dedicata esclusivamente all'attività giornalistica. Ha collaborato per diverse testate, tra cui “Il Sole 24 Ore”, spaziando tra cronaca locale, trasporti, turismo, moda e matrimonio