Di che cosa parla

Lo hanno avvertito tante volte di non stare troppo attaccato a quell’affare, ma Lele, come tutti i bambini di quattro anni, non vuole proprio ascoltare e va avanti imperterrito nel suo gioco, incurante degli ammonimenti di suo papà Giorgio e delle possibili conseguenze... Morti, morti e ancora morti. Morti assurde, misteriose, inspiegabili. Morti in spiaggia, cadaveri in libreria, a teatro, a passeggio per il centro di Caserta! Ma cosa succede? Giorgio non se ne capacita e corre da una parte all’altra della città incredulo, sicuro che tocchi proprio a lui mettere fine a quell’incubo infestato di zombie...

Pubblicato da Libromania

Come si ottiene

Che cosa ne dicono

Un racconto geniale

Lele contro zombie è più di ciò che dice il titolo.
È una metafora degli incubi della vita e delle difficoltà toste e concrete della vita del protagonista.
L'autore rispetta i canoni elementari del genere horror ma riesce e vuole andare oltre, consegnandoci un racconto dove la vita, quella di tutti i giorni, si mescola abilmente con la tensione narrativa tipica del genere, al punto che non si capisce più cosa sia più angosciante, se la vita di Giorgio, il protagonista, o quella della materializzazione zombistica seppure appena accennata.
Gli zombie, quelli della vita del protagonista, appaiono ben più forti di quelli strettamente iconografici, in una gustosa miscellanea condita da un umorismo acuto ed intelligente che appare stilisticamente il punto di forza dell'autore.
Il racconto horror diventa un pretesto e funziona.
La storia si svolge in bilico tra Caserta e Cava de'Tirreni, località campane presumibilmente ben conosciute dall'autore, con un passaggio non di poco conto nella laziale Scauri, ormai ricordo di sé stessa e del suo splendore passato che si integra efficacemente nell'angosciante squallore descrittivo.
Tralascio i dettagli della storia, ritmicamente ben costruita, che lascio alla curiosità del lettore, e preferisco porre l'accento sulla genialità dell'autore che arriva più volte ad autocitarsi senza che l'espediente cada nella mera autoreferenzialità, diventando anzi tessera di un perfetto puzzle narrativo dove i generi si mescolano in maniera calibratissima.
Chi leggerà questo libro non rimarrà scontento perché, oltre ad un racconto horror, acquisterà anche un riuscitissimo tentativo di sbeffeggiare la vita ed i suoi canoni tradizionali, con momenti di humor raffinato corrispondenti all'entrata in scena dello strampalato personaggio di Zio Lino, perfettamente integrato nell'humus narrativo eppure capace di strappare risate che addolciscono ma non stravolgono la narrazione.
Ecco, la genialità di Gianni Papa è questa! Mi verrebbe voglia di conoscerlo, di carpirgli questa capacità ironica e, presumibilmente autoironica, di osservare la realtà quotidiana, mettendola a nudo e filtrandola in un racconto a tratti splatter senza che la contestualizzazione appaia stonata. E non è forse genio questo?

(su Amazon, 8 marzo 2014)

Recensione di Giuseppe Di Battista

Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato. L'inizio è un po' "contemplativo". Ci sono questi due genitori anziani che chiacchierano e litigano e hanno un comportamento strano... Il figlio, Giorgio, si è separato da poco. Lele si vede un po' all'inizio, si vede che è malato, ma poi sparisce, perché se lo viene a prendere la mamma...
Siamo in estate. Estate del... boh.... Penso dei giorni nostri, anche se dubito che ai giorni nostri facciano costruire delle baracche e mettere delle roulette in un parco naturale...
Comunque, dal momento in cui Giorgio con i genitori arriva a Scauri, prende il via una serie di morti una più inquietante dell'altra.
Ma chi sono gli zombie? In realtà si vedono delle persone (non dico chi) con la bocca sporca di sangue già nel primo capitolo, ma... la scena poi si sposa a casa dei suoceri di Giorgio, dove vive Lino, che deve essere un po' strano, perché non guarda come si veste. Lì viiene fuori il lato comico dell'autore... Hihihihi...
Vi segnalo a tal proposito la scena del saggio di musica di Nocera, dove Gianni Papa riesce a scrivere, magistralmente, una scena horror e una scena comica contemporaneamente. Davvero notevole!
Insomma: il romanzo è diviso su due piani. Da una parte Giorgio alle prese con i cambiamenti di Caserta, dall'altra Lele, Zio Lino e personaggi vari a Cava de' Tirreni e dintorni... Direi che Caserta e Cava de' Tirreni sono i due luoghi dove è ambientato il romanzo.
Ci sono anche Scauri e il nord (ultimo capitolo!) ma sono meno importanti...
Su questi due binari si snoda una storia formidabile, che unisce una ironia sottile a una angoscia sottile...
Per chi cerca gli zombie, cioè i non-morti che camminano come degli ebeti, questo non è il romanzo adatto. Qui gli zombie sono preti, oppure ragazzini, oppure bambini... e non sono morti...
Insomma: consiglio a tutti la lettura di Lele contro zombie, senza ombra di dubbio. Spero di essere utile con questa mia recensione al successo di questo strabiliante romanzo.

(su Amazon, 8 maezo 2014)

Chi è Gianni Papa

Gianni Papa nasce a Caserta il 29 settembre 1969. Attualmente fa l'insegnante di sostegno, con particolare esperienza nel campo dell'autismo.

Lele contro Zombie è il suo romanzo d'esordio.