IL GIOCO DEI SILENZI

Di che cosa parla

 

Torino, 1 gennaio 2016.  

Nelle prime ore del mattino il commissario Andrea Sacchi, insieme con la sua squadra, scopre un cadavere all'interno di un appartamento di un condominio semideserto. 

Sul comodino, una fotografia di gruppo risalente agli anni del liceo della vittima e alcuni fogli scritti a mano. Qualcosa che somiglia a una confessione e che riporta l'azione indietro di venticinque anni, quando il gruppo di ragazzi della fotografia condivideva tutto, a partire dalla passione per il teatro, e pensava l'amicizia che li legava fosse così forte da resistere al tempo e ai casi della vita. 

Quell'illusione adolescenziale, invece, svanisce subito dopo la scomparsa misteriosa di Barbara, la ragazza più bella e desiderata del gruppo. I sospetti e le tensioni che ne seguono portano ciascuno a prendere una strada diversa, allontanandosi dagli altri. 

Finché, venticinque anni dopo, una nuova scomparsa, quella di Giuliana, un'altra componente del vecchio gruppo, fa sì che tutti si ritrovino a trascorrere insieme la sera di Capodanno.

Le due sparizioni presentano inquietanti analogie. È possibile che i due casi siano in relazione l'uno con l'altro, dopo tanto tempo? È possibile che le due donne non siano solo scomparse, ma che qualcuno, forse la stessa persona, le abbia uccise? E in questo caso, è possibile che il responsabile si trovi all'interno del gruppo di amici?

Qualcuno di loro sa, ma non parla.

Come si ottiene

Che cosa ne dicono

Recensione su 4Muses


Il gioco dei silenzi, di Maurizio Foddai, è un thriller così ben fatto che mentre lo leggevo mi sembrava di guardare un documentario sui casi irrisolti. Ho notato molti parallelismi con il mistero della sparizione di Manuela Orlandi, il che mi ha portata a pensare quanto l’essere umano riesca a nascondere dentro di sé senza destare sospetti.
 

“La mia vita appartiene a me, a me soltanto, e non devo permettere ad altri di decidere al mio posto.”

Barbara è una ragazza riservata che, come tutti i neodiplomati, è in lotta con ciò che vuole fare nella vita e ciò che la società, o gli adulti, si aspettano da lei. Non è la sola a scontrarsi contro queste due realtà: è infatti circondata dal gruppo dei suoi amici, ognuno dei quali lotta più o meno per la stessa causa.
“La realtà è soltanto un’immagine che la nostra mente costruisce attraverso i sensi.”
Siamo a Torino, all’inizio degli anni novanta, quando Barbara scompare misteriosamente. I suoi amici non riescono ad aiutare la polizia con le indagini: nessuno sa niente, non ci sono sospetti, la situazione economica della famiglia non fa pensare a un rapimento, e non sembra un caso di suicidio.


“La verità è spesso sotto i nostri occhi, a portata di mano. È la nostra mente che tende a cercare la complessità. Per questo le cose più semplici sono quelle più difficili da osservare.”

La compagnia comincia a porsi le prime domande, a nutrire i primi dubbi. I giornalisti calcano i sospetti su Guido, l’ultimo ad aver visto la ragazza, ma è effettivamente così? Condanniamo l’omertà, non pensando che a volte un testimone oculare può sentirsi enormemente spaventato, o confuso, per ciò che ha visto, o creduto di vedere.


“Il destino è un esattore implacabile.”

Il caso di Barbara rimane irrisolto, il suo corpo non viene ritrovato. Le domande da prima insistenti, scemano col passare degli anni, fino quasi a far dimenticare del tutto la vicenda.


“Il tempo passa. Così si dice. Sembra che non sappia fare nient’altro che passare. Ma forse non è così. Forse, siamo noi che passiamo. Forse, il tempo è immobile, come lo spazio.”

Il gruppo di amici si divide, prendono tutti strade diverse, ma si ritrovano anni dopo, quando sono tutti pienamente maturi. Giuliana, grande amica di Barbara e loro conoscente, scompare misteriosamente. È facile per loro tornare con la mente a quello che è successo decenni prima.
C’è molta psicologia tra le pagine di questo thriller: entriamo facilmente nella mente di ogni personaggio e ne capiamo i pensieri, i motivi che lo portano ad agire in un determinato modo.
Anche se viviamo più o meno nello stesso ambiente, e facciamo parte della stessa comitiva, restiamo tutti nella nostra unicità, prendiamo decisioni diverse e a volte basta un niente per cambiare drasticamente il nostro destino.


“Siamo due atomi della stessa molecola.” 
 
Fatemi poi sapere se esiste frase più romantica di questa.
 

https://4muses.blogspot.com/2020/07/recensione-il-gioco-dei-silenzi.html

Recensione di Giovanna Giraudi su Solo Libri.net 

Nella Torino del 2016 hanno luogo le vicende del romanzo Il gioco dei silenzi (Libromania, 2019) di Maurizio Foddai, architetto torinese e anche bravo scrittore di gialli tra cui Il manoscritto rubato, Il riflesso di un assassino e Un testimone pericoloso.
La scena iniziale è già determinante e si apre con una morte appena avvenuta:

Il corpo è supino sul letto fatto. Ha indosso soltanto pantaloni neri e una camicia aperta sul collo. Braccia e gambe sono allargate come nel celebre disegno di Leonardo. Non c’è traccia di terrore o angoscia nella sua espressione. Il viso è disteso. Sembrerebbe quasi assorto in pensieri lontani, se non fosse che al posto dell’occhio sinistro c’è una specie di cratere nerastro.

Ad occuparsi del crimine è il commissario Andrea Sacchi la cui attenzione è subito particolarmente catturata dalla vicenda che lo tocca anche personalmente. Non gli è infatti sconosciuto il cadavere, né la casa in cui è stato ritrovato. I luoghi, la persona sono per il commissario un pezzo di vita. Tra le foto ritrovate nell’appartamento ce ne sono varie datate oltre vent’anni addietro e tra le tante spicca quella sul comò: un gruppo di ragazzi, allineati su tre file in un cortile di scuola. C’è anche la vittima e il commissario lo sa bene perché, nella foto, uno fra gli altri studenti è lui. Compagni di scuola e poi…

Com’è perfida, a volte, la vita. Ci siamo perduti di vista per più di vent’anni e adesso eccoci qui.

Da questo momento in poi è tutto un susseguirsi di indagini cui si frappongono tanti flashback relativi a oltre due decenni prima. A riunire tutte quelle persone ormai quasi estranee le une alle altre era stata, solo poco tempo addietro, Stefania , una fra le tante studentesse di allora, una donna vissuta a metà tra Torino e l’America a causa di gravi vicissitudini familiari. A Torino lei cerca la stabilità perduta

Glielo avevano detto i dottori. Doveva soltanto ricominciare a vivere. Un lavoro, gli amici…

E allora perché non rivedere quel gruppo con cui tanto aveva condiviso, dagli studi, alle uscite serali, al laboratorio di teatro. Al saggio dell’opera di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate” avevano partecipato in molti e per Stefania era stata un’esperienza indimenticabile anche se, poco tempo dopo, le tessere di quel puzzle all’apparenza ben definito s’erano tutte scomposte.

Tutti insieme eravamo inseparabili.

“Tutti” ricorda Stefania: Gianni, Monica, Francesca, Cinzia, Roberto, Andrea, Carmen, Guido. Improvvisamente, però, il destino dà una svolta alle loro consuetudini, ai loro incontri e lo fa in maniera sconvolgente .
Un episodio similare succede poco tempo dopo il ritorno di Stefania a Torino

– Proseguono le indagini sulla scomparsa misteriosa a Torino della gallerista Giuliana Zorzi.-
Un déjà vu. E quel nome, lo conosce…. È successo di nuovo. Schegge del passato risucchiate nel presente.

Le vicende s’intrecciano, le vite dei tanti personaggi s’intersecano ma il loro destino non è quello che tanti avevano immaginato.
A introdurre quella che non è una verità solo per i protagonisti del romanzo ma anche per molti lettori, c’è la frasi di John Lennon che fa da esergo al libro

La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani.

La vita stupisce, colpisce a volte nel bene, a volte come un pugno nello stomaco.

Questo e molto altro è il giallo di Maurizio Foddai: una vicenda ben costruita, un quadro esistenziale assai ricco e non distante da eventi che possono essere reali anche senza sfociare nel dramma, come invece avviene nella narrazione.
Il linguaggio è scorrevole e molto curato, le scene sono ben calibrate; fa da collante l’insieme dei tanti tratti umani che rendono la storia, nonostante la drammaticità, così coinvolgente da esser letta d’un fiato.

https://www.sololibri.net/Il-gioco-dei-silenzi-Foddai.html

Recensione a cura di Gino Campaner (Ginodeilibri) su Gialloecucina

Maurizio Foddai, architetto torinese amante della musica, del cinema e attore di teatro è l’autore di questo bel romanzo che definire un giallo è riduttivo. Foddai non si limita a raccontare un omicidio e a incentrare gran parte del libro sulle indagini con tanto di scoperta del colpevole,  ma scava nel tempo fino a utilizzare un evento mai chiarito, forse cruento, per raccontare la vita passata e quella presente di un gruppo di amici. Questo, almeno, erano 25 anni fa.

Leggiamo dei loro progetti, delle loro aspettative verso il futuro e poi delle loro (spesso) deludenti esistenze.

Venticinque anni prima erano tutti adolescenti alle prese con l’ultimo anno di scuola e con le scelte che avrebbero condizionato il resto delle loro vite; erano molto affiatati e, come in ogni gruppo di amici, nascevano amori, gelosie, invidie, scherzi.

Ci fu però un evento inspiegabile che pian piano portò il gruppo a disgregarsi e gli amici ad allontanarsi per sempre. Ora una componente di questo ex gruppo, rientrata da poco in Italia, ha deciso che quei vecchi compagni devono riunirsi un’ultima volta (la notte di san Silvestro del 2015) per vedere come e cosa sono diventati e per confrontarsi su di un punto chiarificatore rispetto a ciò che avvenne tanto tempo prima.

Il romanzo si sviluppa con frequenti cambi temporali e inizia con la scoperta di un omicidio. A indagare viene chiamato Andrea Sacchi, un componente di quel gruppo di amici ora diventato commissario.

Ho trovato questo romanzo molto coinvolgente e impegnativo, certamente non banale. Piuttosto apprezzabile la capacità dell’autore di far vivere all’interno del racconto un gran numero di personaggi senza però che il lettore arrivi a perdere “l’orientamento”, pure se una certa attenzione è necessaria per comprendere a fondo l’intreccio.

Ogni protagonista viene descritto in maniera precisa, sia nella vita da adolescente sia in età adulta: tra lettore e personaggi si crea subito empatia. L’autore ci porta ad operare scelte, ognuno di noi opta per il suo preferito, quello per cui sperare che non si riveli, alla fine, uno spietato assassino. Il finale raggela e ci lascia con un palmo di naso. L’autore si è divertito a trasmettere, fino all’ultimo, una certa suspense circa il mistero che si cela nel romanzo.

In conclusione: un romanzo, seppur breve, molto divertente e appassionante, con un climax crescente che ti tiene incollato alle pagine.
Mi è piaciuto e lo consiglio vivamente.

https://gialloecucina.wordpress.com/2019/06/01/il-gioco-dei-silenzi-maurizio-foddai/

Recensione di Passionelibroblog

L’incipit del romanzo Il gioco dei silenzi ci catapulta immediatamente sulla scena del delitto.

Ad occuparsi del caso è il commissario Andrea Sacchi la cui attenzione è subito catturata dalla vicenda che lo tocca anche personalmente, poiché conosce la vittima. Un vecchio amico d’infanzia, un vecchio gruppo di amici che si sono persi di vista, come spesso accade. Da qui inizia un susseguirsi di indagini e flashback che alternano la narrazione. Il vecchio gruppo non resterà diviso ancora per molto una di loro infatti Stefania decide di organizzare una rimpatriata, una serata che non mancherà di portare a galla vecchi segreti.

Una descrizione minuziosa ma non pesante, che permette al lettore di prendere visione della scena come se si svolgesse sotto i suoi occhi. I personaggi del romanzo il gioco dei silenzi non sono pochi e bisogna fare un po’ di attenzione per prestare attenzione a tutti ma devo dire che sono stati caratterizzati abbastanza bene.

La storia del romanzo: il gioco dei silenzi è ben costruita, un quadro esistenziale ricco e non distante da eventi che possono essere reali.

https://www.passionelibroblog.it/il-gioco-dei-silenzi-di-maurizio-foddai/

Recensione di Ornella Donna su Classifica Libri

Un ottimo giallo, ambientato a Torino, con una trama ben congegnata, personaggi intimamente ben tratteggiati, con un finale che stupisce e affascina. Un romanzo incentrato su:

“Uno scherzo singolare del destino, per cui i fili delle vite dei protagonisti pare stiano correndo di nuovo tutti verso uno stesso punto.”

Siamo a Torino, il 1 gennaio del 2016, quando il commissario Andrea Sacchi scopre un cadavere all’interno di una casa, dove su di un comodino c’è una vecchia fotografia che ritrae un gruppo di amici, di cui lui stesso faceva parte. È un tuffo all’indietro, in un passato doloroso che ha visto la scomparsa di Barbara, la ragazza del gruppo più desiderata ed amata, mai più ritrovata. Da allora nulla è più stato uguale per i componenti del gruppo. Barbara che fine avrà fatto? È scomparsa volontariamente? Perché il suo corpo non è mai stato ritrovato? Venticinque anni dopo scompare anche Giuliana. Le due scomparse sono collegate? Perché dopo tanto tempo? Ci sono forse dei segreti legati alle due sparizioni di cui qualcuno è a conoscenza, ma non parla?

Al commissario Sacchi non sarà facile giungere a una verità che affonda le radici in tempi lontani e in un passato differente dall’attuale.

Il gioco dei silenzi è un libro che parla di amicizia, di quella forma particolare di condivisione di ideali comuni che è tipica dell’adolescenza e della giovinezza, di passione per il teatro. Il lettore viene letteralmente catturato dalle gesta e dalle avventure di questo gruppo di amici, che con ingenuità e disincanto si affacciano alla soglia della vita, non considerando appieno il ruolo, sarcastico e tiranno, del destino che li avvolge e li cattura in una morsa che non concede tregua, anche dopo tanto tempo. Un ottimo romanzo, molto consigliato.

https://www.classifica-libri.it/Il-gioco-dei-silenzi-di-Maurizio.html