IL CORRIDORE

Di che cosa parla

 

Il corridore è il primo di una serie di quattro romanzi che vedono come protagonisti Sara Merz e Gabriele Costanzo, impegnati a far luce su altrettanti casi di omicidio. Entrambi hanno alle spalle storie individuali complicate e, parallelamente alle indagini svolte in ciascun romanzo, nell'arco dell'intera serie, dovranno liberarsi dagli incubi del proprio passato.

Gabriele Costanzo ha smesso da tempo di gareggiare nel mezzo fondo, ma non ha mai perso l’abitudine di andare a correre al parco. Durante una delle sue corse mattutine, scopre tra i cespugli il cadavere di una ragazza con un violino stretto tra le braccia e non può fare a meno di pensare che potrebbe avere la stessa età di suo figlio David. Se fosse ancora vivo. Se una mano crudele non gliel’avesse portato via quand’era ancora un bambino. Una perdita che Gabriele è lucidamente determinato a vendicare.

Il destino vuole che a indagare sulla morte della violinista sia la sua nuova vicina, la sostituto procuratore Sara Merz, da poco arrivata a Torino in fuga da un marito oppressivo e violento.

Fra i due si sviluppa un rapporto di reciproca stima e fiducia: le circostanze li portano a confrontarsi sul delitto e a dar vita a una coppia insolita di investigatori, entrambi alle prese con un complicato caso da risolvere e con gli incubi del proprio passato.

Come si ottiene

Che cosa ne dicono

Rcensione su Le letture di Adso

La vita di Gabriele Costanzo è segnata irrimediabilmente dalla atroce morte del figlio. Davide, 8 anni, viene rapito e ucciso (a Gand, in Belgio, dove vivevano) senza un motivo valido, forse solo per una macabra perversione di qualche ricco uomo d’affari. 

“L’angoscia gli serrava la gola. Che cosa poteva fare? Tamponare il furgone? Non sarebbe servito a fermarlo. Suo figlio era lì dentro, a pochi metri, e lui non poteva fare niente, se non cercare in ogni modo di non perdere il contatto con il mezzo che lo precedeva. Ma sapeva che, non appena si fossero trovati su una strada più larga e meno trafficata, i rapitori lo avrebbero seminato”.

La vita di Gabriele acquista così un senso nuovo: farsi giustizia da solo e scoprire chi ha rapito e ucciso suo figlio, anche perché il commissario Jozef Wouters, che segue il caso, non riesce a far avanzare le indagini…

Ritroviamo Gabriele a Torino dopo quindici anni. Qui fa amicizia con la sua nuova vicina Sara Merz, un sostituto procuratore appena giunta in città. Anche Sara ha un passato difficile: suo marito Lorenzo, dopo il matrimonio, si è rivelato geloso, oppressivo, violento e controllante. Sara ha provato a ragionarci ma, quando lui ha alzato le mani e ha iniziato a chiedere un figlio, ha capito che doveva allontanarsi di nascosto.

Gabriele e Sara non conoscono il passato l’uno dell’altro e si ritrovano presto a confrontarsi su un omicidio: il primo caso che Sara deve affrontare a Torino. È stato proprio Gabriele, durante una delle sue frequenti corse al parco, a trovare il corpo di Eleonora, una giovane ragazza che suonava il violino in una banda musicale del Conservatorio. Le indagini non saranno facili: tanti elementi rendono il quadro complesso e di difficile interpretazione.

Maurizio Foddai ci fa seguire tutti i passi di questa indagine e avremo il piacere di costruirci le nostre idee e provare a capire chi sia l’assassino.

Come avrete capito il libro unisce più storie e vari piani narrativi. Tutti interessanti e avvincenti. Leggere quanto accaduto a Gabriele e Davide scuote veramente nel profondo qualsiasi genitore, così come il passato di Sara e le vicende che riguardano la giovane Eleonora suscitano intense emozioni…

Ci sono alcuni temi fondamentali nel libro: uno è la violenza sulle donne e quanto, ancora oggi, tante ragazze devono subire da uomini meschini, incapaci e vigliacchi. Donne che perdono la propria libertà, che si sentono incastrate e che talvolta non trovano nemmeno il giusto supporto da chi sta loro intorno. Purtroppo sappiamo quanto spesso certe storie hanno un terribile epilogo.

Un altro tema fondamentale, inquietante ma concreto, è legato al punto di rottura di ognuno di noi: quel margine estremo oltre il quale il nostro consueto equilibrio si spezza e siamo pronti a prendere in considerazione cose che non pensavamo mai di mettere in pratica. Ci sono eventi che possono infrangere qualsiasi certezza e nessuno sa a priori quale può essere la propria reazione.

“È così. Ciascuno di noi è un assassino in pectore. Diventarlo davvero o meno dipende solo dal grado di tensione esercitato sulla nostra coscienza”.

Un libro profondo ed articolato, dunque, che sa accompagnarci nei risvolti più bui degli esseri umani. La scrittura scorre veloce e alterna protagonisti e punti di vista. Gli aspetti più intimi e sofferenti ci vengono svelati proprio da chi quelle emozioni le vive, consentendoci di identificarci nei personaggi e di vivere in prima persona quelle emozioni.

Gabriele e Sara hanno posto le basi per una grande amicizia e una proficua collaborazione su casi complessi. Siamo sicuri che leggeremo ancora nuove intriganti indagini di questi due interessanti personaggi.

https://www.leletturediadso.it/il-corridore/

Recensione su Thrillernord

Gabriele Costanzo e Sara Merz sono due personaggi molto diversi tra loro, quasi opposti si potrebbe dire, ma entrambi combattono una lotta contro degli spaventosi mostri che gli stanno incollati al collo da troppo tempo. Gabriele ha un conto aperto con i responsabili dell’uccisione del proprio bambino, Sara, invece, spera di aver chiuso per sempre i conti con un marito pericoloso e violento. 

I due protagonisti di questo romanzo, l’ingegner Costanzo e la sostituto procuratore Merz, si incontrano per caso a Torino dopo essersi allontanati ognuno dal proprio incubo. Scopriranno di essere vicini di casa e, per una serie di circostanze, si ritroveranno a essere prima dei buoni vicini, poi degli ottimi confidenti e poi complici nella risoluzione di un caso che si rivelerà molto più complicato di come poteva sembrare all’inizio. Sarà proprio Gabriele a scoprire il cadavere dellaragazza su cui i due si ritroveranno a indagare; lo noterà nascosto tra i cespugli del parco della Pellerina, durante la sua irrinunciabile corsa giornaliera.

Da lì in poi ci sarà una susseguirsi di personaggi che siederanno a turno alla scrivania di Sara. Tutti saranno legati in modo più o meno profondo alla vittima e tutti avranno delle rivelazioni più o meno importanti da fare.

Maurizio Foddai ha scritto un thriller che scorre veloce e leggero. Nessun climax eclatante; i colpi di scena ci sono ma non fanno troppo rumore, arrivano con naturalezza e sempre con naturalezza vengono risolti, vengono superati, svaniscono. Questo romanzo è una lettura per tutti, soprattutto per chi ama il genere thriller ma a volte rinuncia all’approccio perché fatica a reggere troppa tensione o non  gradisce la presenza di situazioni troppo cruente.

L’autore, in questo romanzo, accompagna il lettore attraverso un’indagine complicata, senza però fargliela pesare troppo addosso. Un lettore abituale di questo genere troverà questo romanzo scorrevole e rilassante, un lettore che vuole avvicinarsi per la prima volta a questo genere lo troverà gradevole e facile da leggere. In ogni caso, ne risulterà una lettura piacevole.

Se dovessi concentrarmi ed esprimermi sull’elemento di questo romanzo che mi ha lasciato più perplessa, dovrei necessariamente citare le coincidenze. Gli snodi più importanti di questo romanzo vengono superati grazie a delle coincidenze e io, purtroppo, non riesco a gradire questo metodo di “gioco” nel caso specifico di un thriller. Ho come la sensazione che l’autore voglia in questo modosemplificarsi la vita con la famosa manna dal cielo, quindi devo ammettere che questo aspetto mi ha lasciato molto amaro in bocca.

Per il resto Foddai ha un’ottima padronanza della struttura narrativa e ha creato dei personaggi interessanti e riconoscibili. Ha descritto perfettamente delle ambientazioni che si riescono a visualizzare anche senza conoscerle e, a proposito di questo, devo dire di aver gradito moltissimo le descrizioni di Torino; sono riuscita a vivere la città anche se nella realtà non la conosco affatto, e credo che questo sia un grande merito per nulla scontato che va riconosciuto all’autore. Ma, soprattutto, Foddai può ritenersi assolutamente soddisfatto della nuova coppia anomala di investigatori che ha lanciato nel mondo letterario italiano. Sarà sicuramente bello leggerli ancora insieme.

Il finale è un finale aperto. Un po’ troppo aperto per la mia eccessiva curiosità di voler sapere tutto e subito. I finali così li paragono sempre alle puntate delle serie televisive: già riesco a gestire con fatica una settimana d’attesa per sapere che ne sarà degli intrecci di una fiction tv, figurarsi attendere un anno, nella migliore delle ipotesi, per sapere cosa ne sarà degli intrecci di un romanzo. 

C‘è comunque da dire che il finale di questo thriller riserva un colpo di scena che è sicuramente inaspettato. E che sono certa lascerà moltissime persone col fiato sospeso. Ci saranno molti lettori impazienti che mi terranno compagnia in attesa del prossimo capitolo di questa serie.

https://thrillernord.it/il-corridore/

Recensione su Carezzedinchiostro

Gabriele porta sulle spalle il peso di un passato difficile, suo figlio è stato ammazzato e il suo solo scopo è vendicarlo; un tempo gareggiava nel mezzofondo ma passati tanti anni ha smesso ma gli è rimasta l’abitudine di andare a correre al parco, è il suo modo per schiarire i pensieri e trovare l’energia.

Un giorno, correndo, scorge tra i cespugli il cadavere di una ragazza che ha la stessa età che avrebbe avuto suo figlio David se fosse stato ancora vivo. Per caso scopre che ad indagare sulla morte della ragazza è la sostituto procuratore Sara Merz, che è da poco arrivara a Torino per sfuggire ad un marito violento.

Tra Sara e Gabriele nasce un rapporto di immediata fiducia e stima, è così che iniziano ad indagare insieme mentre sono costretti a fare i conti ognuno con il roprio passato.

Quel punto si chiama limite di snervamento…il punto di non ritorno, oltre al quale persino l’omicidio cessa di essere un tabù e ci appare come una soluzione praticabile. Ma non sempre il superamento di questo limite si manifesta con l’esplosione della furia omicida, il raptus, tanto per intenderci. No, uccidere può anche essere il frutto di una lucida pianificazione. Semplicemente, la nostra coscienza smette di resistere e l’omicidio diventa moralmente accettabile”.

Thriller avvincente, dalla trama fitta e ben intrecciata, al punto da sembrare un film. Mi sono tuffata in una storia che non ha smesso di sorprendermi fino all’ultima pagina. Un racconto doloroso, denso, che fa stringere i pugni e i denti.

Gabriele, il protagonista della storia, è un uomo al quale viene meno tutto quando il figlio gli viene strappato via in modo violento da una banda criminale. Da quel momento qualcosa si incrina definitivamente, qualcosa gli si spezza dentro, senza una rabbia apparente, ma con livore e metodo sente il bisogno di vendetta.

Quello che attraversa è un momento cruciale nel quale la luce che fa strada alla sua coscienza si spegne definitivamente, conducendolo lungo un percorso che sembra inevitabile. I personaggi che animano la storia sono sfaccettati e li seguiamo in un tratto della loro vita, riuscendo così ad osservarli in momenti diversi fino ad entrare in empatia con loro, affiancandoli in una storia tesa ed amozionante.

Tra queste pagine il bene ed il male si sovrappongono e spesso si confondono, mettendo a nudo la parte più oscura di persone insospettabili, forse quella che, come sostiene Gabriele, si trova in ognuno di noi e viene fuori una volta che si giunge al punto di non ritorno.

https://carezzedinchiostro.z2b.it/recensione/il-corridore/

Recensione sul blog "Ilaria ti consiglia un libro"

E' la prima volta che leggo un libro di Foddai e per me è stato una piacevolissima scoperta. Amo i thriller e amo scoprire nuovi autori che mi tengano con il fiato sospeso.

Uno dei due protagonisti di questo thriller avvincente è Gabriele Costanzo, un uomo sposato e con un figlio, David. La sua vita si incrina, si stravolge quando il figlioletto viene rapito e poi ucciso. Da quel momento per Gabriele la vendetta è l'unica ragione di vita, chi ha potuto commettere un atto così atroce e perverso? 
 
Anni dopo Gabriele, trasferitosi da tempo a Torino, mentre fa la sua corsa quotidiana al parco si imbatte in un cadavere, una ragazza nascosta sotto un cespuglio che stringe a sè la custodia di un violino. Per Gabriele è un po' come fare un salto nel tempo, la ragazza morta ha la stessa età che avrebbe avuto il suo figlioletto David.
 
Sul posto arriva la polizia e il nuovo sostituto procuratore Sara Merz, sua nuova vicina di casa della quale non sapeva quale fosse la sua professione. I due si ritrovano spesso a casa dell'uno o dell'altro per confrontarsi sul caso diventando così una coppia insolita di investigatori. La Merz non potrebbe rivelare a Gabriele i dettagli delle indagini ma, nonostante una certa distanza che li separa, sente di potersi fidare di lui. L'aiuto di Gabriele, il suo intuito saranno preziosi per la donna. 
Gabriele e Sara si rivelano proprio una coppia vincente nonostante non si aprano mai sul loro passato, sulla vita precedente. Forse però questo passato doloroso è ciò che li avvicina inconsapevolmente.

Anche Sara ha un passato difficile, colui che avrebbe dovuto amarla e rispettarla si è rivelato un mostro picchiandola e umiliandola tanto da spingerla a fuggire e trasferirsi in un'altra città. Chissà se i chilometri che la separano dall'ex marito siano sufficienti ad allontanarlo...

Le indagini sulla morte della giovane violinista sono piuttosto complicate perché sono avvolte da misteri, segreti e ostacolate da vari depistaggi. La Merz interroga vari testimoni, la migliore amica della vittima, l'ex fidanzato che non l'ha mai lasciata in pace, il suo insegnante, la sua nuova fiamma. Chi può aver voluto morta quella giovane ragazza?

Il corridore è un thriller molto coinvolgente, mi è piaciuta l'umanità dei personaggi descritti da Foddai senza filtri, con una profonda caratterizzazione psicologica. La tensione è presente ma non è serrata e i colpi di scena non sono proprio fulmini a ciel sereno. Il ritrovamento del cadavere da parte di Gabriele l'ho trovato un po' troppo semplicistico, un modo facile per intrecciare le storie di Gabriele e Sara. Nonostante ciò la trama mi è piaciuta, è ben articolata e la lettura è scorrevole e avvincente.

Consiglio la lettura di Il corridore a chi ama i thriller e a chi vorebbe cimentarsi con questo genere. Ora sono curiosa di leggere altro di Foddai...

https://www.ilariaticonsigliaunlibro.it/2021/06/il-corridore-di-maurizio-foddai.html

Recensione su Solo Libri.net

Al di là della complessità della trama e dei vari sospetti che ingarbugliano l’indagine, al centro della storia emerge la psicologia del protagonista Gabriele: cos’è davvero la giustizia? In casi come il suo è giustificabile la vendetta personale? Nell’uomo è totalmente assente il senso di colpa: ha commesso quattro efferati omicidi di cui è perfettamente consapevole, ma vive una vita normalissima, anzi aiuta l’amica Sara a smascherare l’assassino di Eleonora.

La storia ha ancora dei risvolti che non si possono rivelare, ma resta davvero interessante la problematica etica sulla giustizia, sulla vendetta, sul rigore dello Stato che non può essere un vendicatore, sulla incapacità delle autorità, e avviene troppo spesso, di scovare i veri autori di delitti che restano senza colpevole. Molto bella la ricostruzione di una Torino cupa, la città magica dove si annidano forze oscure, nella quale i vari personaggi si muovono sapendo che una minaccia incombe su di loro.

Un thriller molto particolare, quello che ha scritto Maurizio Foddai, che ragiona sulla psicologia di chi vede morire il proprio figlio in modo ingiusto e atroce, ma anche su una violenza estrema che colpisce soprattutto i bambini e le donne, vittime di potentati che per motivi diversi ricorrono alla sistematica tortura e al delitto per soddisfare istinti dovuti a patologie che la giustizia non sempre riesce a intercettare.

https://www.sololibri.net/Il-corridore-Foddai.html

Recensione su 4Muses

Ci ritroviamo per la seconda volta a recensire un thriller di Maurizio Foddai. Dopo "Il gioco dei silenzi", è la volta de “Il corridore”. Proprio come il precedente, anche questo è così ben fatto che ci sembrava di stare dentro al caso e di vivere tra il Belgio e Torino. Se non è un problema ammetterlo, possiamo anche dire che rientra tra i libri preferiti della prima metà del 2021.

La scrittura di Foddai è così scorrevole e lineare che abbiamo letto per due ore consecutive senza accorgerci del tempo che passava, con buona pace della nostra vista. Ciò che capiamo fin da subito è che in questo thriller si mettono in luce le ombre umane. 

Siamo esseri più che fallibili e anche se la maggior parte di noi non lo ammetterà mai ad alta voce, siamo tutti potenziali assassini o complici. Avete presente quando al telegiornale i vicini di un omicida dicono: “Era una così brava persona…”? Ecco, intendiamo questo. 

Foddai ci mette di fronte questa verità. Che sia per sopravvivenza, per vendetta, per follia o addirittura per piacere, in noi vive un assassino e questa parte è pronta a scattare improvvisamente.

Quando vogliamo nascondere sotto il tappeto le nostre zone d'ombra, esse diventano più forti, fino a farci perdere la lucidità. 

Un bambino rapito, un serial killer mai consegnato alla giustizia, l’omicidio di una giovane musicista talentuosa, cosa hanno in comune? Provengono tutti dalla stessa mente? Sono davvero da condannare tutti allo stesso modo? Può chi indaga stare dalla parte dell'assassino? 

Questo thriller spiega anche come siamo tutti legati, come spesso la “fortuna” aiuti gli audaci, o semplicemente chi vuole completare una propria opera personale. Buono e cattivo, giusto e sbagliato, verità e apparenza, sono tutti concetti che Foddai mette in dubbio. Vi assicuriamo che arrivate alla fine del thriller abbiamo come perso degli amici, per i personaggi così ben definiti. 

Ve lo consigliamo come lettura estiva, ma fate attenzione se lo leggete sdraiati sotto il sole: sarete così presi da rischiare una bella scottatura!

https://4muses.blogspot.com/2021/07/recensionelibri-il-corridore.html

Recensione su PulpLibri

Il segreto di un libro giallo ben riuscito risiede sicuramente nella trama. Anche la scrittura ha il suo peso – e vi sono autori di gialli con una scrittura assai elegante e raffinata. Ma la trama è quello che ci avvince e che ci lega alle pagine che stiamo leggendo. Questo è tanto vero che nel tempo si sono andate affermando diverse definizioni della letteratura poliziesca. E sono tutte legate alla trama, alla posizione della vittima e a quella dell’investigatore. All’inizio era il giallo classico che può vantare campioni del calibro di Agatha Christie, Arthur Conan Doyle, Edgard Wallace e molti altri che imbastivano la proposta narrative sul meccanismo delle indagini deduttive in cui l’investigatore, lontano dall’ambiente e dalle situazioni che riguardavano la vittima, riusciva a interpretare indizi fino a giungere alla soluzione finale. A questo genere ha fatto seguito l’hard boiled che prevede l’investigatore interno alla scena del crimine, fin quasi a usare le stesse categorie e le stesse tecniche dei criminali che persegue. E infine il noir, genere assolutamente di moda ai giorni nostri, che costituisce una sorta di evoluzione dell’hard boiled, tanto per farla breve.

In conclusione, tutti hanno costruito intorno alla tipologia di trame, ai ruoli e ai modelli dei personaggi il loro specifico identitario. E Maurizio Foddai cosa fa? Unisce i due modelli narrativi fin quasi a far impaginare nello stesso romanzo due racconti diversi. In tutta la prima parte, che occupa circa un terzo della narrazione, l’atmosfera e le dinamiche sono eminentemente noir. Tra i più cupi e dolenti. Nella seconda parte, che occupa il maggior numero di pagine, ci conduce all’interno del semplice giallo tradizionale, anche se piuttosto avvincente.

L’espediente serve all’autore per definire il passato, forse addirittura la biografia di un uomo, Gabriele, che sarà uno dei protagonisti anche della seconda parte del racconto. Il lettore ha il privilegio di conoscere quale siano state le scelte e i comportamenti di Gabriele e misurarli poi in un altro contesto con tutte altre funzioni e altri esiti. Emerge così una dimensione originale che gratifica Gabriele di una narrazione che, sebbene un po’ cupa, interroga il lettore sulla terribile complessità che mette in relazione il bene e il male. Gli altri personaggi, quelli presentati secondo lo schema della narrazione tradizionale, hanno uno spessore meno rilevante, nonostante alcuni di loro non abbiano nulla da invidiare ai peggiori ceffi dell’umanità. Violenza sulle donne, violenza sui bambini, comportamenti loschi e fraudolenti tutti appannaggio di gente “per bene”, rispettabili borghesi.

Chi vive, chi rimane, allora deve rassegnarsi al ruolo della vittima? Può uscire dalla rabbia e dalla depressione in cui fatalmente precipita dopo aver perso una persona cara e vicina? Aspetta la giustizia o può abbandonarsi alla vendetta, magari con il compiacimento di chi si sente talmente in credito da pensare di poter disporre degli altri, anche i più criminali, come se fossero oggetti? A completare il quadro appena descritto, nella prima parte abbiamo il commissario Jozef Wounters che, in modo un po’ prevedibile e scontato per chi conosce il genere, è stufo di fare il poliziotto e si rifugia tra gli abbracci consolatori della moglie Nadine. Wounters può essere facilmente preso a esempio e pretesto di una giustizia, di una legge ormai inadeguata ad affrontare la realtà. Ma viene anche da domandarsi se la realtà sia quella che concretamente viviamo nelle nostre vite oppure il libro ne offre solo una rappresentazione per dimostrarci quanto capace di cattiveria sia il genere umano. Leggere per credere, in attesa di leggere i tre successivi polizieschi che vedranno in azione gli stessi protagonisti.

https://www.pulplibri.it/maurizio-foddai-poliziesco-giallo-e-nero/

Recensione su Giallo e Cucina

Dopo il thriller Il gioco dei silenzi, torna in libreria l’architetto piemontese Maurizio Foddai con un nuovo romanzo dal titolo Il corridore.

Una storia molto particolare, ambientata tra il Belgio e il Piemonte, che vede protagonisti l’ingegnere Gabriele Costanzo e il sostituto procuratore Sara Merz.

Entrambi con un passato oscuro che ha inciso notevolmente sulle loro vite: Gabriele è in cerca di un regolamento di conti con gli assassini di suo figlio David, che hanno causato inevitabilmente anche la morte di sua moglie; invece Sara è vittima di stalking da parte del marito Lorenzo, un uomo violento che decide di perseguitarla non dandole tregua; così Sara approda nel capoluogo piemontese per svolgere le indagini sulla morte di una giovane violinista e si ritrova a essere vicina di casa proprio di Gabriele, che durante la sua attività sportiva, che consiste nella corsa giornaliera, scopre il corpo della ragazza tra i cespugli. Tra le braccia proteggeva un  violino, strumento a lei tanto caro.

L’inevitabile incontro porterà a una collaborazione nelle indagini. Ma solo un uomo come Gabriele può entrare nella mente dell’assassino, soprattutto quando ci si trasforma in un predatore di uomini che ha un unico scopo: vendicare la morte e la distruzione della sua famiglia.

In questo thriller l’autore punta a far emergere la psicologia del protagonista, il quale ragiona, appunto, con la mentalità di un assassino, cercando di prevederne le mosse. In questo caso aiuta indirettamente Sara nello sviluppo delle indagini, apportando degli elementi attraverso un ragionamento sottile ed efficace per la risoluzione del caso.

Inoltre ci si sofferma sui meccanismi, non proprio ben oliati, della giustizia, sia in ambito civile che, nel caso del romanzo, in quello penale. Fenomeno diventato uno dei principali problemi strutturali dell’Italia, ancora oggi di grande attualità.

L’elemento azzeccato del romanzo è la grande capacità con cui i personaggi riescono ad interagire tra di loro. Ne giovano i dialoghi, del tutto scorrevoli, che supportano una trama ben costruita dove si sviluppano temi all’ordine del giorno.

Se il corridore sarà l’inizio di una serie con il sodalizio vincente dell’insolita coppia Costanzo-Merz, lo scopriremo in seguito e vedremo il futuro che il buon Foddai riserverà a questi due personaggi e ai lettori che sicuramente avranno potuto apprezzare questo interessante thriller.

http://gialloecucina.wordpress.com/2021/09/24/il-corridore-maurizio-foddai/#more-8828